E' stata la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ad introdurre i lavori ricordando come, solo per la parte ferroviaria, il Governo italiano ha già stanziato 60 milioni di euro a favore Porto di Trieste. La stessa presidente ha poi evidenziato come nello scalo sia vigente una vera area Franca, utilizzabile non solo per la tassazione ma anche per un primo trattamento delle merci. E' toccato poi al presidente dell'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico Orientale, Zeno D'Agostino, scendere nei dettagli riguardo le specificità e il ruolo strategico che lo scalo del Friuli Venezia Giulia è in grado di offrire ai Paesi dell'Europa centrale e all'Austria in particolare. «La forza del Porto di Trieste sono i container ma sono anche i treni» ha detto D'Agostino sottolineando l'impegno che MSC (come azionista di Trieste Marine Terminal) sta mettendo per lo sviluppo dello scalo e il record del numero di convogli ferroviari movimentati nel 2016.
La prospettiva futura, ha aggiunto il presidente dell'Authority, è quella di aumentare fino a 13200 treni l'anno la capacità dell'infrastruttura ferroviaria e di puntare anche su attività di trasformazione industriale. Durante l'incontro – condotto da Bernd Winter, caporedattore del Verkehr - sono intervenuti l'ambasciatore d’Italia in Austria, Giorgio Marrapodi, Alessandro Marino, segretario della Camera di Commercio Italo-Tedesca, Erik Regter (Rail Cargo Austria Group), Frederik Wexel (MSC Austria) e Oliver Wagner (Associazione Austriaca degli Spedizionieri, Vienna).