“Un porto con molti vantaggi competitivi che non conoscevamo. Trieste si trova sulla rotta della Via della seta e l’iniziativa One Belt one Road, di recente promossa dal Governo di Pechino, può portare un rinnovato interesse da parte di investitori cinesi per il porto giuliano”. Queste le parole importanti pronunciate da Jin Yu-Lai, della Kai-Rong Law Firm, primario Studio Legale marittimista di Shanghai, che ha introdotto un evento organizzato durante la missione nella metropoli cinese. Il presidente di TMT Fabrizio Zerbini ha illustrato le caratteristiche dello scalo con fondali naturali di 18 metri capaci di servire le più grandi navi transoceaniche, collegamenti intermodali diretti verso l’Italia e l’Europa Centro Orientale e un Piano regolatore approvato, in grado di fornire garanzie adeguate agli investitori.
Il forte interessamento da parte degli operatori cinesi per alcuni punti di forza offerti dal porto giuliano, ha indotto il Commissario dell'Authority, Zeno D'Agostino, a dare avvio al prossimo step, che prevede una nuova iniziativa in Cina per consolidare il lavoro di questi giorni. Le aziende cinesi, infatti, hanno manifestato grande interesse a incrementare i traffici europei via Trieste. “Soprattutto la valorizzazione del Porto franco in una nuova chiave logistico-industriale è un potenziale da sfruttare”. Ha detto D'Agostino.
L'iniziativa a margine della Fiera, denominata “The Port of Trieste meets the Logistic Community of Shanghai”, ha visto la partecipazione di più di 60 operatori e 40 aziende internazionali e locali del settore shipping e logistica tra le quali MSC, CMA, Evergreen, COSCO, Sinotrans. Un ampio focus sui vantaggi e le peculiarità del regime di Porto franco è stato tenuto da Alberto Pasino dello Studio Legale Zunarelli & Associati.
Trieste e Via della seta, nuovi interessi cinesi per il Porto
21 Giugno 2016