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«La riforma dei porti tutela l’internazionalità di Trieste»

Per quanto riguarda la governance, ha spiegato Zunarelli «servirebbe un'Autorità di sistema portuale sovraordinata». Per
quanto riguarda Trieste, secondo il giurista «è necessario concentrarsi sull'unicità della situazione, poiché gli altri porti italiani
hanno un bacino di utenza nazionale e non internazionale». Il professor Marco Spinedi ha aggiunto che sarà importante «un recupero di autorevolezza del Governo centrale e quindi un'operazione di tipo politico».
Il professor Sergio Bologna, alla guida dell'Aiom (Agenzia imprenditoriale operatori marittimi) di Trieste ha sottolineato che «non interessa tanto il numero delle Autorità portuali,ma bisogna decidere quali sono i nodi logistici importanti. Dobbiamo fare capire a tutti la vocazione internazionale di Trieste». Il segretario generale del porto di Trieste, Mario Sommariva, ha sottolineato che la riforma dovrebbe «costruire modelli di funzionamento più aderenti alle esigenze del mercato e mettere in atto una politica industriale che sostenga le imprese che operano nei porti». UmbertoMasucci, presidente nazionale di The international Propeller clubs ha chiuso dicendo che «Trieste ha tutte le caratteristiche del Porto internazionale, ma l'appello è Sergio Bologna quello di fare presto».

FONTE: IL PICCOLO – 26 giugno 2015

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