Con queste parole Gong Weixi, Senior coordinator per la South-South and Triangular Industrial Cooperation - United Nations Industrial Development Organization (UNIDO), ha sintetizzato uno degli aspetti più importanti emersi oggi a Trieste in occasione del Belt and Road Forum. L'evento è stato organizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia con il Council for the promotion of international trade (Ccpit) e la China chamber of international commerce (Ccoic), i due enti governativi cinesi per la promozione del commercio e degli scambi internazionali, insieme alla Fondazione Italia Cina e alla Camera di commercio italo cinese, con il supporto dell'InCe (Iniziativa centro europea), dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale e dell'Unido.
L'importanza che Pechino annette al "Belt and Road Forum" di Trieste è stata evidenziata da Xu Xiaofeng, ministro consigliere dell'Ambasciata della Repubblica popolare cinese in Italia. Xu ha tracciato uno scenario improntato dalla volontà della Cina di costruire, con la Via della Seta, «una nuova fascia di collaborazione globale». Uno sviluppo di scambi che, secondo quanto emerso oggi a Trieste, può trovare una direttrice privilegiata tra le zone economiche speciali cinesi e il Porto franco di Trieste.
«Si è lavorato e seminato molto» ha osservato il presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale Zeno D'Agostino «... si è giunti con il Forum odierno un momento cruciale in cui s'incontrano, nel rapporto con la Cina, dinamiche istituzionali e dinamiche commerciali e logistiche».
Belt and Road: la Cina punta su Fvg e Porto di Trieste
26 Marzo 2018