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«A TRIESTE UN HUB EUROPEO DELLA LOGISTICA», LA PROPOSTA PER LA “VIA DELLA SETA MARITTIMA” CON IL PORTO PROTAGONISTA

E proprio in questa direzione si sta muovendo l'attuale governance dell'Asp con il
neopresidente Zeno D'Agostino, deciso a puntare sul regime fiscale agevolato per
sviluppare la manifattura ed ulteriori traffici, ma anche su altre peculiarità dello
scalo.
«Abbiamo lavorato intensamente sui collegamenti ferroviari. Oggi possiamo fare
questo genere di convegni – ha detto D'Agostino - perché, prima del marketing,
abbiamo fatto logistica. Il vero asset di Trieste è il network intermodale: quest'anno
saremo il primo porto d'Italia per numero di treni».
Introducendo l'incontro, il presidente del Propeller Club di Trieste, Fabrizio Zerbini,
aveva sottolineato l'importanza della collaborazione tra Italia e Cina e ricordato
come, di recente, l'ambasciatore cinese in Italia Li Ruiyu, abbia espressamente
citato il Porto di Trieste lungo la nuova Via della seta. Zerbini, però, ha anche
sollecitato le imprese a fare presto perché quella degli investimenti cinesi è una
realtà «... già presente, non futuro. Nei Balcani alcune infrastrutture sono già state
acquistate, altre stanno per essere costruite o ammodernate. Ma, a livello
internazionale, decine e decine di miliardi di investimenti sono previsti nei prossimi
10 anni».
«E' naturale che questa serie di opportunità non possono essere lasciate cadere
dalla logistica italiana, all'interno della quale – ha aggiunto Zerbini - Trieste può
giocare un proprio, importante ruolo. Un ruolo che, con tutta evidenza, si fonda sul
Porto e sulle sue caratteristiche, dai fondali naturali ai collegamenti naturali, uniche
nell'Adriatico».

L'incontro, aperto dai saluti del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, e dal
presidente di Confindustria Venezia Giulia, Sergio Razeto, ha visto susseguirsi gli
interventi di Alice Choi, Deputy Representative Hong Kong Economic and Trade
Office,
Gianluca Mirante, direttore Italia di Hong Kong Trade Development Coucil (HKTDC)
e, in video, di Stefano De Paoli, rappresentante in Italia di InvestHongKong.
Le relazioni, oltre a spiegare le linee di intervento per la “One road one belt” - una
delle denominazioni per la Nuova Via della seta – hanno illustrato i vantaggi per le
imprese che decidessero di investire o comunque fare business a Hong Kong. L'isola
cinese, ma di fatto al di fuori della Cina, vuole infatti giocare fino in fondo il suo
ruolo di connettore tra l'Europa ed il gigante asiatico.

Riccardo Coretti«A TRIESTE UN HUB EUROPEO DELLA LOGISTICA», LA PROPOSTA PER LA “VIA DELLA SETA MARITTIMA” CON IL PORTO PROTAGONISTA